ENERGIA


L’approccio culturale al tema delle energie deve essere affrontato da un punto di vista molto pragmatico, distanziandosi da certe ubbie modaiole respingenti per partito preso le novità, salvo poi lamentarsi di determinate arretratezze e scarsità di opportunità. Certo, il punto di partenza dal quale non si può prescindere è uno: la salvaguardia e la tutela della salute dei cittadini, della natura e dell’ambiente.

Per aumentare dunque i benefici derivanti dall’estrazione petrolifera e di gas, l’attenzione si dovrebbe focalizzare su tre aree: valutare e minimizzare l’impatto sull’uomo e sull’ambiente dell’attività di estrazione petrolifera e del gas; utilizzare le royalty attraverso una pianificazione collaborativa e attuare una migliore gestione delle stesse, ma soprattutto sfruttare le potenziali ricadute tecnologiche che avrebbero già potuto/dovuto esserci e delle quali, in realtà, non vi è traccia.

Ciò che è necessario è innescare un meccanismo che possa trasformare la ricchezza derivante dalle attività di estrazione in attività economiche e industriali di più ampia portata e profittevoli per i cittadini sia da un punto di vista economico/produttivo che in termini ambientali, bonificando, laddove necessario, e impedendo l’inquinamento del territorio interessato dalle operazioni estrattive.

Il nostro programma prevede una sana conversione green che richiede tempo e strategia: se vogliamo fare realmente l’idrogeno verde, la mobilità elettrica massiva, convertire in elettrificati i settori manifatturieri hard to abate, dobbiamo avere abbastanza energia elettrica verde per poter alimentare questi settori e accompagnare le imprese in questa conversione sfruttando alcuni trend industriali, non ultimo quello delle auto elettriche. Questa conversione richiede infrastrutture: la transizione non è solo installare i pannelli o le pale, anzi: è gestire una rete smart e cambiare l’infrastruttura. Per questo ci vogliono anni ed è per questo che non bisogna illudere nessuno dicendo che le soluzioni sono pronte, ma bisogna tracciare una rotta. Per questo, ciò che intendiamo:

Promuovere investimenti mirati nella produzione e nell’infrastruttura per l’energia rinnovabile, con particolare attenzione all’idrogeno verde e all’elettricità da fonti pulite, per alimentare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

• Realizzare progetti per aumentare la capacità di generazione di energia verde, incentivando lo sviluppo di impianti di produzione di energia solare, eolica e idroelettrica, nonché la costruzione di infrastrutture di distribuzione e trasmissione efficienti e sostenibili.

• Pianificare e implementare infrastrutture intelligenti e sostenibili per sostenere la produzione e il consumo di energia verde, comprese reti intelligenti e sistemi di stoccaggio energetico, al fine di garantire la stabilità e l’affidabilità dell’approvvigionamento energetico.

• Implementare politiche e programmi volti a migliorare l’efficienza energetica negli edifici, nei trasporti e nell’industria, attraverso l’adozione di tecnologie innovative e pratiche sostenibili, al fine di ridurre il consumo di energia e le emissioni di carbonio.

• Promuovere investimenti tramite partenariati pubblico-privati in settori tecnologicamente avanzati, come sistemi di accumulo energetico e sviluppo di batterie, coinvolgendo multinazionali, centri di ricerca e fondazioni presenti sul territorio, per favorire l’innovazione e la crescita economica.

• Evitare incentivi spot per il risparmio energetico distribuito e concentrare gli incentivi su attività energetiche intensive che possono aumentare la competitività e l’occupazione, ad esempio incentivando la trasformazione dei settori industriali verso processi più sostenibili e a basse emissioni di carbonio.